Gesù risurrezioneCredere è difficile. La conoscenza spirituale si ottiene attraverso il duro lavoro, la diligenza, si mantiene attraverso la fede e quando si agisce in base al proprio credo.

Nonostante sia difficile vedere la perdita di conoscenza negli altri, possiamo vederla in noi stessi quando le cose che prima conoscevamo iniziano a farsi vaghe e distanti; questo è un segno che indica che forse abbiamo iniziato ad allontanarci dal sentiero indicatoci dal Signore.

Sì, e come mai avete dimenticato che il Signore è in grado di fare ogni cosa secondo la sua volontà, per i figlioli degli uomini, se accadrà che essi eserciteranno fede in lui?” (1 Nefi 7: 12).

Faccia

La nostra conoscenza può farsi portar via, proprio come questa pianta, se non cerchiamo di mantenerla in vita.

Dobbiamo essere costantemente diligenti nel mantenere le nostre scorte di conoscenza spirituale dentro di noi; se notate che sta iniziando a sfuggirvi, prendete in considerazione l’idea di fare dei cambiamenti nel vostro stile di vita così da permettere allo Spirito di essere più presente nella vostra vita,

Egli è come un bibliotecario stipato nella vostra mente, che vi porta la conoscenza nei momenti di necessità.

Credere è difficile quando ci si aspetta di avere una conoscenza perfetta

Ed ora, come ho detto riguardo alla fede, la fede non è l’avere una conoscenza perfetta delle cose; perciò, se avete fede, sperate in cose che non si vedono, ma che sono vere” (Alma 32: 21).

Con così tante dottrine nella Chiesa, è facile rimanere confusi di fronte alle cose che dobbiamo imparare per apprezzare appieno il piano di Dio; non capita raramente che in Chiesa, o leggendo le scritture, trovi qualcosa di nuovo che mi stupisca, qualcosa che nonostante la sua semplicità è per me una nuova ed esaltante verità.

La continua scoperta ed il bisogno di continuare a cercare la comprensione, possono essere frustranti per alcune persone, alcuni potrebbero scoprire che ci sono troppe domande rimaste senza risposta e chiedersi quando ne scopriranno il significato, vogliono sapere tutto, dal significato delle parole della preghiera sacramentale, fino all’esatta ubicazione di Kolob.

Nonostante alcune di queste cose siano cose giuste su cui riflettere ed è divertente cercare di trovarvi risposta, la verità resta che non le scopriremo tutte in questo tempo che passiamo sulla terra.

Attraverso lo studio fedele delle scritture, la letteratura basata sulla Chiesa e le parole dei profeti moderni, possiamo conoscere molte cose e tratte ispirazione dal Signore; va bene riflettere e cercare di capire, ma quando rimuginiamo su domande a cui non si può dar risposta, finiremo per perdere di vista le piccole e semplici verità che sono il cuore del Vangelo.

Credere è difficile quando si ignorano le dottrine

Aprite le orecchie per poter udire, e il cuore per poter comprendere, e la mente affinché i misteri di Dio possano essere svelati al vostro sguardo” (Mosia 2:9).

Recitare le dottrine e conoscerle sono due cose ben distinte; quando ero un missionario in Argentina, una nuova convertita ha detto ad un mio collega:

“Perché dovrei continuare ad andare in Chiesa quando è così semplice?” dopodiché ha continuato dicendo al mio collega che se tutto ciò che ci fosse stato nella Chiesa fossero state le lezioni missionarie, allora non sarebbe stato abbastanza profondo per rispondere alle sue domande e quindi non sarebbe più venuta in Chiesa.

Essendo un saggio missionario, il mio amico tornò da questa convertita con il libro dei “Principi evangelici”.

Ha iniziato a mostrarle tutte le cose che c’erano scritte e a testimoniarle della profondità della saggezza e della conoscenza che avrebbe potuto avere se avesse continuato ad andare in Chiesa.

C’è così tanto da imparare riguardo al Vangelo; esso offre risposte incredibili a molte differenti domande e, se conosciamo le dottrine, saremo in grado di riceverle.

Anche se può essere semplice quanto lo sono la fede, il pentimento, il battesimo tramite immersione, ricevere il dono dello Spirito Santo e perseverare fino alla fine, quando cerchiamo attraverso le parole dei profeti nuovi ed antichi, possiamo trovare le verità eterne che ci sono state rivelate.

Credere è difficile quando si è sottoposti a prove o “cataclismi”

Ed ora io, Moroni, vorrei parlare un po’ riguardo a queste cose; vorrei mostrare al mondo che la fede consiste in cose che si sperano e non si vedono; pertanto non disputate perché non vedete, poiché non riceverete alcuna testimonianza se non dopo aver dato prova della vostra fede” (Ether 12: 6).

Le difficoltà sono sempre presenti nelle scritture e sono una costante nella nostra vita; veniamo messi costantemente alla prova e, se non facciamo attenzione, queste prove possono diventare dei cataclismi per la nostra fede.

Tempesta

Le difficoltà possono essere come nubi oscure attorno a noi e se non facciamo attenzione possono essere davvero distruttive.

Ho letto storie di svariate persone che, pur avendo avuto delle perdite simili, hanno preso delle strade completamente diverse; laddove una persona ha preso la morte di qualcuno di caro come un momento per riflettere e ponderare sulle famiglie eterne, un’altra che vede la stessa occasione come una separazione eterna, perde la speranza per il futuro e si distanza dal Signore.

Nei periodi difficili volgetevi al Signore e chiedetegli la forza di superare ciò che è stato posto sul vostro cammino; chiedeteGli aiuto per poter comprendere perché avete questa prova e volgetevi alle scritture come ad una guida su cosa fare per reagire a ciò che vi turba.

Se qualcuno che amate è in difficoltà, prendetelo per mano e mostrategli che c’è una luce alla fine del tunnel, resterete sorpresi di ciò che possono fare poche parole gentili per elevare lo Spirito di una persona. Ascoltatela e, se mossi dallo Spirito, condividete delle esperienze simili che sono successe nel vostro passato.

Credere è difficile quando dubitiamo di noi stessi e ci scoraggiamo

Siamo in grado di allietare tutti i talenti e capacità, ovunque sia conferito, rendendo così la vita qui più simile a ciò che sarà in cielo” (Jeffrey R. Holland).

Siamo tutti come un figliol prodigo per Dio; alcuni di noi se ne vanno per strade differenti da altri, ma tutti noi abbiamo bisogno di tornare a Dio con “un cuore spezzato e uno spirito contrito” (3 Nefi 12: 19). Tornare dal Signore dopo esserGli stati lontani può essere davvero difficile, si tratta di un sentiero lungo e doloroso, ma tutti noi possiamo farcela.

Foto: Capita spesso che diciamo a noi stessi di non essere in grado di fare qualcosa, ma con l'aiuto del Signore possiamo evitare di pensarlo.

Capita spesso che diciamo a noi stessi di non essere in grado di fare qualcosa, ma con l’aiuto del Signore possiamo evitare di pensarlo.

Una parte difficile del tornare indietro dopo aver fatto un torto al Padre Celeste e disobbedito ai Suoi comandamenti, è il trovarsi faccia a faccia con amici e parenti; è davvero arduo ammettere di aver fatto degli errori quando sappiamo che avremmo dovuto fare ciò che è giusto ed è questa la ragione per cui è così facile “[mettere] a confronto le nostre debolezze con i punti di forza [altrui]” (Dieter F. Uchtdorf).

A tutti noi è stato dato “[almeno] un dono dello Spirito di Dio” (Dottrina e Alleanze 46: 26); progredire ed utilizzare questo dono sono una ragione per festeggiare!

Dovreste essere felici dei vostri progressi. Quando facciamo dei passi avanti ci avviciniamo al Signore; piuttosto che guardarci attorno e chiederci “perché non riesco a fare ciò che fanno loro?”, dovremmo dire “Guarda un po’ cosa sono riuscito a fare!”.

Potrebbe farvi bene fare una lista (per voi o per qualcuno cui volete bene ma che sta affrontando un periodo difficile) che contenga le cose che siete riusciti a fare ed i doni che possedete; appendetela laddove possa essere vista quotidianamente, così saprete di stare davvero muovendovi verso uno scopo bellissimo.

Cosa dovrei imparare da tutto questo?

Chiunque riporrà la sua fiducia in Dio sarà sostenuto nelle sue prove, nelle sue difficoltà e nelle sue afflizioni, e sarà elevato all’ultimo giorno” (Alma 36:3).

Il primo passo verso il cambiamento è notare di aver bisogno di cambiare; tutti noi abbiamo delle abilità, ma per alcune persone ci vorrà più tempo per trovarle rispetto ad altre.

Ecco alcune idee che ho avuto su cosa potreste concentrarvi per identificare le aree sulle quali potreste migliorare; se pregate e lavorate diligentemente, il Signore vi guiderà attraverso le prove di fede così da diventare dei figli di Dio più forti.

  • Quando ci troviamo a rinunciare, o vi troviamo gli altri, il Signore ci chiede di “metter[Lo] alla prova” (Malachia 3:10) e di attendere le sue benedizioni quando obbediamo ai Suoi comandamenti.
  • La conoscenza spirituale si ottiene attraverso il lavoro duro e la diligenza e si può mantenere attraverso la fede ed agendo in base a ciò in cui crediamo.
  • Quando ci soffermiamo su domande che non hanno risposta, finiamo per perdere la nostra concentrazione sulle piccole e semplici verità che sono al centro del Vangelo.
  • Nei momenti di difficoltà volgiamoci al Signore e chiediamoGli la forza di superare ciò che è stato posto su nostro cammino.
  • Piuttosto che guardarci attorno e chiederci “perché non riesco a fare ciò che fanno loro?”, dovremmo dire “Guarda un po’ cosa sono riuscito a fare!”

Le eterne verità possono esserci rivelate quando guardiamo le parole dei profeti nuovi ed antichi.

A chiunque sia in cerca di conforto e guida per poter aiutare delle persone amate che han lasciato il sentiero, consiglio fortemente di leggere questo discorso di James E. Faust.

Articolo scritto da Braden Steel, pubblicato su lds.net e tradotto da Cinthia Macaluso.

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Cinthia Macaluso

Cinthia è un membro attivo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Ha scoperto la sua passione per l'inglese tramite la missione di volontariato che ha svolto in Inghilterra. Adora tradurre e sta felicemente organizzando il suo matrimonio. Le piacciono tanto i musical e sogna di andare a vederne alcuni a Broadway. Vive la vita con la consapevolezza che il Signore ne è alla guida e questo è per lei il motore più grande.

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