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Sento di aver sposato la persona sbagliata

Per la maggior parte del tempo nel mio matrimonio ho sentito di aver sposato la persona sbagliata e non mi è mai sembrata davvero quella giusta; quel che mi è sempre sembrato giusto sono la mia relazione con Dio e la mia carriera; sento che anche diventare la madre dei miei figli è giusto, ma non è mai successo con il mio matrimonio.

C’è stato un tempo in cui, quando eravamo fidanzati, mio padre (a cui sono molto legata e che è davvero una brava persona) mi ha consigliato di rompere il fidanzamento, ma ero testarda e così non lo feci; sto diventando ossessionata pensando a cosa ne sarebbe stato della mia vita se avessi fatto una scelta diversa.

A un certo punto sapevo di dover capire come volere ed amare mio marito e la vita che ho ma non ci sono ancora riuscita; so che mi ama e che si impegna davvero tanto e parlare di questo con lui non servirebbe a molto.

Avete idea di come aiutarmi ad accettare la realtà e smettere di preoccuparmi di ciò che sarebbe potuto accadere? Volergli stare accanto e prevenire la dolorosa tristezza che sento dentro è una battaglia quotidiana.

Penso che arrivi un momento, nel matrimonio,  dove dobbiamo decidere coscientemente a che punto siamo e dove vogliamo arrivare; per alcune persone quel momento arriva quando sposiamo qualcuno, per altri potrebbe accadere trent’anni dopo il matrimonio, quando si è già costruita una vita insieme.

Ho visto situazioni in cui il divorzio aveva senso; ogni volta che una coppia ha a che fare con un abuso, una dipendenza o un tradimento, il divorzio arriva per proteggere la dignità e salvare le vittime. Ho, tuttavia, visto molti divorzi che di senso non ne avevano; di fatto capita raramente che lo abbiano, specialmente quando vengono coinvolti dei figli.

Penso che il fatto che tu stia rimanendo sposata nonostante ti stia ponendo queste domande, sia intelligente; uscire dal tuo matrimonio per rispondervi sarebbe egoista e distruttivo per i tuoi figli; non c’è dubbio su come si sentano loro riguardo ai propri genitori: contano sul fatto che entrambi ci sarete sempre per loro; se glielo chiedessi, risponderebbero quasi certamente di risolvere la vostra relazione in modo che possiate esserci entrambi per proteggerli.

Anziano James E. Faust ha pronunciato parole dure riguardo l’importanza del salvaguardare il proprio matrimonio risolvendo i problemi, specialmente quando ci sono dei figli; ha detto:

“Ho idee ben precise riguardo a quello che non costituisce una provocazione sufficiente per violare le sacre alleanze del matrimonio. Sicuramente non è la semplice ‘angoscia mentale’, né le ‘differenze di personalità’, non ‘l’allontanamento’ o neppure la fine ‘dell’innamoramento’. Questo è particolarmente vero quando vi sono dei figli”

Tutti noi quando ci sposiamo, lo facciamo con la persona sbagliata

Penso che tutti noi quando ci sposiamo, lo facciamo con la persona sbagliata; nessuno di noi quando si sposa è chi dovrebbe essere, le nostre ragioni per sposarci riguardano spesso noi stessi, diciamo a noi stessi cose come “lui è proprio come me”, o “le piace quel che mi piace”, o “lo trovo attraente” e la lista va avanti con le ragioni per le quali questa persona va bene per noi.

Spesso scegliamo una persona perché ci fa sentire in un certo modo, in altre parole molte delle nostre ragioni sono incentrate su noi stessi, ma a un certo punto del nostro matrimonio, comunque, il nostro impegno deve espandersi ed andare oltre al nostro interesse in noi stessi.

Se restassimo esattamente dove eravamo all’inizio del nostro matrimonio, pochi di noi sarebbero in grado di rimanere sposati, ci è richiesto di adattarci, crescere e diventare in grado di essere presenti per l’altro durante alcuni periodi senza ricevere molto in cambio.

Il matrimonio è l’ambiente perfetto per liberarci dell’egoismo e aggiungere dei figli alla famiglia ci da ancora più ragioni per perdere il nostro egocentrismo.

Superare la tempesta del matrimonio con un aiuto divino

Nessuno di noi è in grado di generare quel genere di amore necessario a superare la tempesta del matrimonio senza un aiuto divino; i nostri cuori devono cambiare, non forzando noi stessi ad amare il nostro sposo, ma chiedendo a Dio di trasformarci e di darci una capacità di amare maggiore di quella che abbiamo. Anziano Holland lo ha spiegato bene quando ha detto:

“Nella loro testimonianza finale, Mormon e Paolo dichiararono che ‘la carità non verrà mai meno’ (Moroni 7: 46, 1 Corinzi 13: 8). Essa è presente in ogni situazione. Persevera con il sole e con le nuvole, nel più buio dolore e nella luce. Non viene mai meno.

Così ci amò Cristo, e allo stesso modo Egli spera che ci ameremo gli uni gli altri. Di certo questo potere cristiano di sopportazione nel fidanzamento e nel matrimonio richiede più di quanto abbiamo. Richiede qualcosa di più, un’investitura dal cielo.

Ricordate la promessa di Mormon: che questo amore – l’amore che tutti aneliamo e a cui ci aggrappiamo – viene ‘conferito’ a tutti i ‘veri seguaci di Cristo’. Volete capacità, sicurezza e tranquillità durante il fidanzamento, nella vita matrimoniale e nell’eternità? Siate veri discepoli di Gesù.

Siate un Santo degli Ultimi Giorni sincero e impegnato nelle parole e nelle azioni. Credete che la vostra fede è tutto nella vostra vita, poiché è veramente così. Se durante gli appuntamenti assumete un atteggiamento diverso da quello del discepolo lo fare a vostro pericolo.

Oppure, per esprimerlo in modo più positivo, Gesù Cristo è la luce del mondo, è l’unica lampada che vi permetta di vedere con successo il sentiero dell’amore e della felicità, per voi stessi e la persona che amate. Come dovrei amarti? Come Gesù, poiché quell’amore ‘non viene mai meno’.”

I buoni matrimoni sono costruiti da due persone che chiedono costantemente a sé stesse cosa possano fare per l’uno per l’altra, per assicurarsi conforto e felicità; non controllano costantemente la propria temperatura per vedere come stanno. Anziano Bednar ha insegnato che spesso confondiamo il “verbo” amore con il “nome” amore dicendo:

“La parola ‘amore’ è sia un verbo che un nome; a volte pensiamo ‘Beh, voglio avere amore – il sentimento (che sarebbe il nome) prima di poter dare l’amore (il verbo)’; ma funziona da ambo i lati.

Ora, non vorrei che questo sembri poco romantico, ma il sentimento segue l’amore (cioè il verbo). Non è che ci si innamori e basta, non funziona così: prima ci si impegna ad amare (il verbo) e poi l’amore (il nome), le emozioni ed i sentimenti diventano degni di nota. Penso che noi lo creiamo e non che lo troviamo”.

Anche se stai avendo dei ripensamenti sulla tua scelta di anni fa, puoi scegliere di amare tuo marito ogni giorno, così facendo le tue azioni riflettono il tuo impegno di volgerti a lui. Ho fiducia nel fatto che tu possa donare il cuore a tuo marito e sperimentare l’amore che ti è mancato.

Questo articolo è stato scritto da Geoff Steurer e stato tradotto da Cinthia Macaluso.

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Cinthia Macaluso

Cinthia è un membro attivo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Ha scoperto la sua passione per l'inglese tramite la missione di volontariato che ha svolto in Inghilterra. Adora tradurre e sta felicemente organizzando il suo matrimonio. Le piacciono tanto i musical e sogna di andare a vederne alcuni a Broadway. Vive la vita con la consapevolezza che il Signore ne è alla guida e questo è per lei il motore più grande.

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